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RELAZIONE AL BILANCIO

Onorevoli Colleghi! - Nelle sue linee ispiratrici, il bilancio di previsione della Camera dei deputati per il 2009 si pone in continuità con quelli approvati negli anni precedenti. Resta pertanto confermato l'obiettivo prioritario di garantire la piena funzionalità dell'istituzione parlamentare, in un quadro di ammodernamento degli strumenti utilizzati e di razionalizzazione e di contenimento della spesa, mediante lo sforzo di tutte le strutture parlamentari nella programmazione e nella selezione di obiettivi e priorità, il perseguimento dell'efficacia e dell'efficienza dell'azione amministrativa e la promozione di un più intenso utilizzo delle tecnologie divenute nel frattempo disponibili.
Prima di passare alla descrizione delle azioni che riguardano i diversi comparti di spesa, occorre evidenziare le importanti decisioni che hanno riguardato la principale entrata della Camera, ossia la dotazione finanziaria richiesta al Ministero dell'economia e delle finanze.
L'Ufficio di Presidenza nel luglio 2008 aveva stabilito l'incremento della dotazione per il triennio 2009-2011 nella misura dell'1,5 per cento annuo, allo stesso livello cioè del tasso di inflazione programmato fissato nel DPEF 2009-2013. Alla luce del risultato di gestione del 2008, per il quale si rimanda alla relazione sul conto consuntivo, l'Ufficio di Presidenza, nella riunione del 23 aprile 2009, su proposta del Collegio dei Questori, ha deciso la crescita zero della dotazione della Camera per gli anni 2010 e 2011; essa si attesta, quindi, allo stesso livello dell'anno 2009, e cioè a 992,8 milioni di euro, contro i 1.007,7 milioni di euro già previsti per il 2010 e i 1022,85 milioni di euro per il 2011. Una simile decisione, consistente nell'interruzione e non nel mero contenimento del trend di aumento annuale della dotazione, non veniva assunta dalla Camera dal 1960. Del resto, circostanze eccezionali come quelle attuali, derivanti da una crisi economica di proporzioni globali e con effetti profondi, impongono scelte eccezionali, come quella appena ricordata. L'arresto della crescita della dotazione da parte di questo ramo del Parlamento costituisce un concreto contributo ai conti pubblici, in sintonia con le varie operazioni di contenimento adottate dagli organi costituzionali a carico dei propri bilanci.
Questa scelta degli organi di direzione politica della Camera assume un valore ancor più significativo se si tiene conto che essa va ad aggiungersi agli sforzi compiuti negli anni passati. La crescita zero determina in due anni un risparmio per il bilancio dello Stato pari a 44,95 milioni di euro, senza contare la proiezione per le annualità successive. Detto importo va inoltre sommato agli oltre 270 milioni di euro già risparmiati - rispetto alle previsioni originarie - nel quinquennio 2006-2010, anche grazie all'adozione del parametro del tasso di inflazione programmato in luogo del tasso di crescita programmato del PIL nominale ai fini della determinazione della dotazione. L'abbattimento della dotazione porta quindi a risparmi visibili e apprezzabili nei conti pubblici, senza svilire il ruolo della Camera, la cui funzionalità non viene intaccata.
Sul versante della spesa si ricorda preliminarmente che le diverse categorie in cui è strutturato il bilancio rispecchiano gli obiettivi gestionali esposti nell'allegato Programma dell'attività amministrativa. Nel merito, va subito segnalato che la spesa effettiva (spesa corrente più spesa in conto capitale) ammonta a 1.082,85 milioni di euro per il 2009; rispetto alla dinamica prefigurata nel bilancio triennale 2008-2010, pari al 2,51 per cento, si conta di mantenere l'incremento della spesa per il 2009 all'1,30 per cento, il tasso più basso dell'ultimo decennio. Ciò a conferma della circostanza che le misure di contenimento dei costi di questo ramo del Parlamento hanno natura strutturale e non episodica. In particolare, nel 2009 il totale del Titolo I (Spesa corrente) è previsto in 1.045,57 milioni di euro, con una dinamica di crescita dell'1,80 per cento; il Titolo II (Spesa in conto capitale) è pari a 37,28 milioni di euro, con una diminuzione dell'11,04 per cento rispetto al 2008.
Tra le misure che consentono di raggiungere questo risultato va ricordato il perdurante effetto del blocco quinquennale dell'indennità parlamentare, previsto dalla legge finanziaria per l'anno 2008. Tale blocco rende piatta - ossia pari allo 0 per cento - la previsione di spesa sia per l'indennità parlamentare che per gli assegni vitalizi e, quindi l'andamento delle categorie I e II.
Per il personale resta in vigore il blocco selettivo del turn-over deliberato nella scorsa legislatura, la cui adozione ha determinato una significativa riduzione dei dipendenti in servizio, il cui numero complessivo attuale (pari a 1.753) risulta essere il più basso dal 1987. Detta riduzione comporta scelte di riorganizzazione amministrativa volte a far fronte a carichi di lavoro inalterati o crescenti con minori risorse. Non a caso si è operato in tema di orario di lavoro e si sta favorendo una più estesa applicazione delle tecnologie informatiche ai processi lavorativi. Sotto il profilo finanziario, la dinamica della spesa della categoria III si attesta al 2,99 per cento.
L'aumento della spesa per il personale in quiescenza (categoria IV) è previsto all'8,36 per cento, con un picco di spesa di natura contingente, come è desumibile da un confronto sia con la crescita media della spesa del periodo 2002-2008, sia con la previsione media di spesa per gli ultimi due anni del triennio 2009-2011.
Le spese per l'acquisto di beni e servizi, con specifico riferimento alla categoria V, restano sostanzialmente immutate (+0,08%), nonostante in questo comparto la previsione nel precedente esercizio fosse stata ridotta del 4,67 per cento. È questo uno dei settori nei quali - anche a seguito delle previsioni di appositi ordini del giorno presentati nella passata legislatura - si sono concentrati gli sforzi di razionalizzazione della spesa, con effetti puntualmente rispecchiati dalle previsioni di bilancio. I documenti contabili, in particolare, scontano la conferma dell'indirizzo di affidare all'esterno alcune mansioni di natura logistica, tra le quali i servizi di ristorazione, mantenendo in capo al personale della Camera le funzioni di controllo e di indirizzo, nonché quelle di interfaccia con l'utenza interna e con le ditte appaltatrici. Proseguiranno e si svilupperanno i programmi di risparmio energetico, il progetto di dematerializzazione dei documenti, l'opera di ridefinizione delle clausole e dei corrispettivi dei principali appalti e la costante ricerca delle più favorevoli condizioni di mercato per l'acquisto delle diverse tipologie di beni e servizi. Da segnalare le minori previsioni relative alle spese telefoniche (-12 per cento), alla stampa degli atti parlamentari (-12,42 per cento), all'acquisto dei beni e materiali di consumo (-1,29 per cento), ai premi di assicurazione (-1,83 per cento), alle manutenzioni ordinarie (-1,59 per cento) ed alle spese per la fornitura di acqua, gas ed elettricità (-1,71 per cento). Quanto al complesso delle consulenze di cui si avvale l'Amministrazione, che hanno già registrato una diminuzione del 22,28 per cento dal 2007 al 2008, si conferma l'andamento decrescente della spesa, che si riduce di un ulteriore 3,33 per cento nel 2009.
Nella categoria VI (Trasferimenti) la dinamica della spesa è pari al 3,14 per cento in relazione essenzialmente al previsto andamento dei contributi ai Gruppi parlamentari.
Di 9,14 punti percentuali è la riduzione della spesa della categoria VII (Spese non attribuibili), in cui l'aumento di alcuni capitoli è largamente compensato dalla contrazione di altri. All'interno di questa categoria rientrano le spese per Commissioni permanenti e bicamerali, Giunte e Comitati, che si riducono o restano immutate (ad eccezione della Commissione sugli errori in campo sanitario e della Commissione sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, le cui dotazioni sono stabilite dagli atti istitutivi). Per quanto riguarda le spese per attività interparlamentari e internazionali, esse sono state individuate tenendo conto, da un lato, dell'aumento da due a quattro delle delegazioni parlamentari presso Assemblee internazionali presiedute da deputati, dall'altro, dell'organizzazione dei due eventi connessi alla Presidenza italiana del G8.
Come già anticipato, le previsioni della spesa in conto capitale registrano complessivamente una diminuzione di 4,6 milioni di euro nel 2009 (-11,04 per cento). Più in dettaglio, le categorie VIII (Beni immobiliari), IX (Beni durevoli) e XI (Somme non attribuibili) hanno un decremento rispettivamente del 4,42, del 6,23 e del 34,02 per cento, mentre la categoria X (Patrimonio artistico, bibliotecario e archivistico storico) si incrementa del 4,10 per cento. Anche tali previsioni contribuiscono all'azione di contenimento della spesa, ma ciò non impedirà di porre in essere gli investimenti necessari alla realizzazione di programmi di particolare rilievo, quali, ad esempio, le opere di sicurezza e le infrastrutture tecnologiche per il canale satellitare. Inoltre, i lavori di riqualificazione di ambienti e di impianti curati direttamente dall'Amministrazione si coordineranno con quelli che prevede di effettuare il Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Lazio.
Le disponibilità finanziarie allocate nel fondo di riserva di parte corrente e in quello di parte capitale, pari nel complesso a 16,91 milioni di euro, rappresentano importi non elevati (l'1,56 per cento del totale delle spese previste nell'esercizio); anche di qui l'impegno alla prosecuzione di un'attenta e rigorosa politica di bilancio, con una sempre più accurata selezione di obiettivi e priorità e un continuo monitoraggio della spesa.
Tradizionalmente la relazione non tocca se non di sfuggita il tema delle partite di giro, ossia le poste relative alle somme che l'Amministrazione incassa ed eroga per conto di terzi. Tuttavia, quest'anno va fatto presente che sono state concentrate in un unico capitolo sia in entrata sia in uscita (cap. 401) tutte le somme relative alla quota - che si stima riferibile alle erogazioni di competenza della Camera - dello stanziamento recato dal capitolo 1638 del bilancio dello Stato per il 2009 per l'erogazione dei rimborsi ai partiti e movimenti politici delle spese per il rinnovo della Camera dei deputati, del Parlamento Europeo, dei Consigli regionali e per l'erogazione del rimborso ai Comitati promotori di referendum tenuti ai sensi degli articoli 75 o 138 della Costituzione.
Più in generale, le partite di giro (Titolo III) ammontano nel loro complesso a 452,25 milioni di euro. Oltre ai 178,52 milioni di euro (importo aggiornato - trattandosi di partite di giro - a seguito della comunicazione del Dipartimento del Tesoro in data 19 giugno 2009) riferiti ai rimborsi elettorali ai partiti e movimenti politici di cui si è detto, le altre somme riguardano le ritenute previdenziali ed assistenziali, le ritenute fiscali e le ritenute da versare ad altri soggetti, nonché - in ragione delle specifiche disposizioni contrattuali - gli incassi del ristorante dei deputati, tenendo conto dei quali le entrate derivanti dal complesso dei servizi di ristorazione si incrementano rispetto al 2008.
Come di consueto, le previsioni di cassa che accompagnano quelle di competenza sono espresse in termini di somma tra queste ultime e i residui.
Per quanto attiene, infine, agli esercizi successivi compresi nel bilancio triennale, la dotazione per il 2010 ammonta a 992,8 milioni di euro, così come quella per il 2011, con una crescita della stessa pari a zero, così come già evidenziato all'inizio della relazione; l'utilizzazione di quota parte delle risorse finanziarie provenienti dal risultato di amministrazione finale dell'esercizio 2008 è determinante nella copertura delle spese previste nel biennio considerato; queste nel loro complesso, al netto delle partite di giro, ammontano infatti a 1.100,40 milioni di euro per il 2010 e a 1.117,12 milioni di euro per il 2011, comprensive di oltre 17 milioni di euro di fondi di riserva per ciascun esercizio, che rappresentano l'1,57 per cento e l'1,55 per cento del totale delle spese recate dai Titoli I e II.
A fronte dell'esposto quadro di riferimento finanziario per il funzionamento della Camera dei deputati, in cui il frutto di una rigorosa e pluriennale politica di contenimento della spesa consentirà altresì in prossimi esercizi la realizzazione di interventi straordinari in conto capitale senza gravare sui fondi del Ministero dell'economia e delle finanze, il Collegio confida che si possa registrare anche in questa occasione il più ampio consenso sul progetto di bilancio interno che sarà sottoposto all'Assemblea nella data che riterrà di stabilire la Conferenza dei Presidenti di Gruppo.

I deputati Questori
Francesco Colucci
Antonio Mazzocchi
Gabriele Albonetti